Perché Alcuni Paesi Lo Chiamano "Tè" e Altri Lo Chiamano "Chai"?

Chiunque sia un appassionato di tè avrà notato che il termine usato per questa bevanda varia significativamente da un paese all’altro. In Italia, come in molte altre parti del mondo, lo chiamiamo "tè", mentre in India e in gran parte del Medio Oriente viene chiamato "chai". Perché, dunque, queste due parole così diverse indicano la stessa bevanda? Questo affascinante dualismo linguistico trova le sue radici nella storia dei commerci antichi e nelle rotte seguite dal tè per raggiungere i vari angoli del mondo.

Origine Linguistica del Tè

La pianta del tè è originaria della Cina, dove veniva chiamata con diverse varianti dialettali. In mandarino, la lingua ufficiale, il carattere 茶 si pronuncia "chá", mentre in dialetti del sud della Cina, come quello del Fujian, è noto come "te" o "tay". Questi dialetti meridionali ebbero un ruolo fondamentale nella diffusione del tè, poiché molte delle antiche rotte commerciali verso l’Occidente passavano attraverso il porto di Amoy (oggi Xiamen), nella provincia del Fujian. Da qui, il termine "te" iniziò a viaggiare verso l'Europa e si diffuse in diverse lingue.

"Tè" Arriva in Europa

Nel XVII secolo, il tè raggiunse l’Europa grazie ai commercianti olandesi, i primi a importare la bevanda direttamente dalla Cina. Essi adottarono la parola "te" dal dialetto Hokkien parlato nella zona di Amoy. Anche in altre lingue europee, come l’italiano, il francese e l’inglese, si utilizzò la variante "te", adattandola a "thee", "thé" e "tea". In molte parti dell’Europa, quindi, la parola "tè" o varianti simili divennero la norma per indicare questa bevanda, un termine che si è radicato e mantenuto sino a oggi.

L'Espansione di "Chai" attraverso le Rotte Terrestri

Contemporaneamente, lungo le vie carovaniere terrestri, come la famosa Via della Seta, il tè raggiunse l'Asia centrale, il Medio Oriente e l’India. Da queste parti, la parola cinese mandarino "chá" fu adattata in varie lingue locali, diventando "chai" in persiano e successivamente in hindi, urdu e altre lingue dell’Asia meridionale. Quando gli inglesi stabilirono la loro influenza in India, trovarono che i locali chiamavano il tè "chai", un termine che ancora oggi è utilizzato in tutta l’Asia meridionale e che ha dato origine alla popolare bevanda aromatizzata "masala chai".

Due Parole, Due Rotte

In breve, le diverse parole per "tè" dipendono dalla rotta seguita dalla bevanda durante la sua espansione nel mondo. Le rotte marittime, dominate dagli olandesi, portarono la parola "te" verso l'Europa e l'Africa, mentre le rotte terrestri verso l'Asia centrale e meridionale diffusero la variante "chai". Questo spiega perché in molte lingue europee e africane si usa una forma derivata da "te", mentre in Asia meridionale e nel Medio Oriente si usa "chai".

Curiosità: Il Tè in Russia e in Turchia

Un esempio interessante è quello della Russia, che pur essendo collegata all’Europa ha adottato il termine "чай" (pronunciato "chai") a causa delle rotte terrestri dalla Cina attraverso la Mongolia e la Siberia. Allo stesso modo, in Turchia si utilizza "çay", evidenziando l'influenza delle rotte via terra nel linguaggio e nella cultura del tè.

"Chai Tea": Un Termine Occidentale

Un’ultima nota: nei paesi occidentali si sente spesso dire "chai tea", soprattutto per indicare una bevanda speziata tipica dell’India. Tuttavia, questa è una ridondanza, poiché "chai" significa già "tè" in hindi e in molte altre lingue. Chiedere un "chai tea" in India sarebbe quindi come chiedere un "tè tè"! Tuttavia, il termine si è diffuso per descrivere il tè preparato con spezie (masala chai) e latte, che ha guadagnato una grande popolarità anche fuori dall’Asia.

In Conclusione

Le diverse parole per il tè sono una testimonianza della sua diffusione mondiale e della ricchezza delle culture che hanno accolto e adattato questa bevanda. Che lo si chiami "tè" o "chai", questa bevanda ha unificato mondi diversi con il suo aroma e il suo sapore, diventando parte delle abitudini quotidiane di miliardi di persone. La prossima volta che sorseggiamo una tazza di tè, ricordiamoci che stiamo partecipando a una tradizione che attraversa secoli e confini, rendendo il mondo un po’ più connesso, una tazza alla volta.

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